La sicurezza è sempre stata fondamentale per l’essere umano, ben prima della nascita del sistema di Pope, quello che può essere considerato il primo antifurto della storia. Fin dai tempi antichi, infatti, l’uomo ha escogitato delle strategie per proteggere la sua persona e il suo spazio abitativo. Basti pensare, facendo un salto indietro nel tempo molto lungo, alle prime recinzioni costruite dai nostri lontani antenati che servivano a delimitare il loro spazio e ad evitare la visita di estranei, sia essi altri uomini o animali feroci. Recinzioni semplici che con il passare dei secoli, l’evolversi delle tecniche e la scoperta di nuovi modi di lavorare i materiali, si sono trasformate in strutture fortificate, come le fortezze medievali, che proteggevano la città dall’invasione nemica.
I sistemi di difesa non sono quindi mai mancati; allo stesso modo sono sempre esistiti anche gli “addetti alla vigilanza”: persone che avevano il compito di avvisare la comunità quando vedevano o sentivano avvicinarsi il pericolo, e che lanciavano l’allarme.
Mr. Tildsley e il suo sistema di allarme
Bisogna però attendere il ‘700, il Secolo dei Lumi, per veder nascere un sistema di allarme più strutturato. Il marchingegno venne creato da un certo Mr. Tildsley, che pensò semplicemente di collegare meccanicamente delle catene all’uscio della sua abitazione. In questo modo, ogni tentativo di effrazione non sarebbe passato inosservato e il rumore prodotto dalle catene avrebbe quasi sicuramente messo in fuga i ladri o dato a lui il tempo necessario per non lasciarsi cogliere impreparato.
All’epoca questo sistema riscosse molto successo. Ma per arrivare a quello che viene considerato il primo vero antifurto della storia, il sistema di Pope, deve passare ancora un altro secolo. È alla fine del 1800, infatti, che viene creato il primo vero antenato dei nostri moderni antifurti.
Il sistema di Pope
Il primo antifurto della storia, inventato da Augustus Russel Pope, è un’evoluzione del sistema escogitato da Tildsley ma più efficiente e allarmato elettricamente. Il principio era semplice ma molto efficace. Si trattava di un circuito collegato a porte e finestre e che veniva stimolato quando chiuso. In pratica, quando la porta o la finestra a cui era legato si chiudeva, generava un improvviso flusso di corrente che faceva vibrare un magnete che con le vibrazioni andava ad azionare un martello. Quest’ultimo colpiva un campanello in ottone che segnalava il pericolo. Inoltre, era impossibile spegnere l’allarme: il campanello continuava a suonare anche dopo aver chiuso gli accessi perché la molla di attivazione manteneva il circuito elettrico ininterrotto.
Il sistema di Pope venne brevettato nel 1853 e acquistato da un tale Holmes, uomo di affari che iniziò a produrre il sistema di allarme in scala industriale, fondando la prima vera società di allarmi elettrici: la Holmes Elettric Protection Company. E quindi, sebbene Pope sia stato il vero inventore, fu Edwin Holmes a intraprendere per primo la strada nel settore della tecnologia degli allarmi elettromagnetici.