Le misure di sicurezza adottate dal governo nei mesi scorsi e mirate al contenimento dell’emergenza coronavirus e alla gestione della situazione di particolare eccezionalità hanno portato una graduale limitazione della libertà di circolazione delle persone fisiche. Tuttavia, a scapito di una serie di importanti problemi, emerge almeno un dato positivo: il calo della criminalità in Italia.
Uno sguardo al mese di marzo ed è subito evidente questo fatto. In particolare, secondo il sito del Ministero dell’Interno, tra l’1 e il 22 marzo sono drasticamente diminuiti gli episodi di criminalità sul territorio nazionale, passando dai 146.762 del 2019 ai 52.596 del 2020 (con un calo del 62,4%).
Entrando più nel dettaglio, e prendendo come riferimento i dati del report sulla delittuosità in Italia elaborato dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, si è visto che, sia a livello regionale che nazionale, il decremento maggiore l’hanno avuto i furti in appartamento, con un calo del 72,5%, le rapine agli uffici postali (-73,7%), lo sfruttamento della prostituzione (-77%) e le violenze sessuali, scese del 69,9%.
Minore il calo dei maltrattamenti in famiglia, scesi del 43,6%, dei reati inerenti gli stupefacenti (-46%) e soprattutto dei furti e delle rapine alle farmacie, scesi rispettivamente del 13,8% e del 24,6%.
Le regioni che hanno registrato il maggiore decremento della criminalità, in generale, in questo periodo preso in esame, sono la Lombardia e il Veneto, le stesse in cui sono state adottate con anticipo le limitazioni della libertà di circolazione. Nonostante questo, la Lombardia rimane la regione in cui si registra il più alto numero di delitti commessi, ossia 8.541 reati totali, anche se lo scorso anno, nello stesso arco temporale, ne sono stati compiuti più del triplo.
L’andamento di questi dati è confermato anche per le settimane successive a quelle prese in esame, fino ad arrivare a maggio 2020, quando le misure di contenimento sono state allentate.
Ma, se si registra una complessiva riduzione delle denunce e della criminalità a livello assoluto, non si può dire lo stesso dei maltrattamenti contro familiari e conviventi; in particolare si è avuto un incremento costante dei reati spia della violenza di genere.
Sono poi emerse nuove forme di spaccio di droga: nel periodo di lockdown la tendenza era mascherare lo spaccio da food delivery o da car sharing (consegna porta a porta con uso di app e pagamenti elettronici).
Menzione speciale va poi alle truffe: anche se tendenzialmente in calo, soprattutto nella fase acuta della pandemia (-48%), i truffatori si sono adeguati al particolare periodo di emergenza (frodi in commercio, vendita di mascherine, guanti e disinfettanti a prezzi non conformi alle normative, truffe online e finte richieste di aiuto).