Il 21 giugno del 1853 un inventore di Sommerville (cittadina vicino Boston), Augustus Russell Pope, creò il primo vero antifurto della storia, il Sistema di Pope. Quattro anni più tardi l’uomo d’affari Edwin Holmes ne acquistò i diritti, fondando la Holmes Protection Company, la prima società di allarmi elettrici, inaugurando definitivamente il settore della tecnologia degli antifurti elettromagnetici. Inizia da questo momento l’evoluzione dell’impianto d’allarme.
Edwin Holmes: un abile stratega e l’evoluzione dell’impianto di allarme
Se Pope era soltanto un umile inventore Holmes si rilevò invece uno scaltro stratega e, soprattutto, un vero genio del marketing. Riuscì, in maniera graduale, a far diventare il Sistema di Pope un suo marchio.
L’impresa non fu certo semplice. Nel XIX secolo l’energia elettrica non era ancora vista di buon occhio e quando nel 1859 Holmes iniziò la vendita dei primi dispositivi l’attività non ebbe grande successo. Fu allora che ebbe delle intuizioni geniali.
La prima fu cercare un nuovo mercato, più grande, e quindi trasferire l’attività da Boston a New York. La seconda: una strategia di marketing che possiamo definire all’avanguardia. Per pubblicizzare il suo impianto di allarme si avvalse di “testimonial”, personaggi di spicco che accettarono di prestare il loro volto per convincere la gente a riporre fiducia in questo nuovo dispositivo. Trasferì poi il suo ufficio in una zona centrale della città e qui fece confluire i cavi telegrafici che aveva collegato ai suoi sistemi di allarme (aveva installato ben 1200 allarmi domestici). L’impianto di allarme di ogni suo cliente era quindi collegato a questa “stazione centrale”. Nel frattempo realizzò un annuncio pubblicitario con la foto del suo “telegrafo antifurto” e il suo nome stampato sopra, sempre con il medesimo carattere, creando quindi un’immagine coordinata.
Riuscì presto ad acquisire prestigiosi e importanti clienti, soprattutto gioiellerie e, con il tempo, passò dall’utilizzare le linee telegrafiche all’utilizzo di quelle telefoniche.
Nel 1877 New York aveva quindi la prima rete di allarmi monitorata da una stazione centrale.
L’attività degli Holmes a Boston e a New York
Ma nella famiglia Holmes le menti geniali erano due. Il figlio Edwin Thomas, su invito del padre, copiò il sistema ideato a New York anche a Boston e fece un ulteriore passo nell’evoluzione dell’impianto di allarme. Infatti, capì presto che era possibile utilizzare i cavi telefonici preesistenti invece che andare a montare i propri: in particolare, si potevano facilmente utilizzare le linee telefoniche dei negozi della città che durante la notte non erano utilizzate. In questa maniera riuscì molto rapidamente ad assemblare una rete di 700 allarmi.
Il sistema ebbe grandissimo successo, l’azienda di famiglia crebbe ancora di più e gli Holmes ottennero il diritto esclusivo di sfruttare per i loro impianti di allarme anche la rete telefonica di New York, con le linee già ben collegate.
Nel 1880 l’utilizzo dell’elettricità per l’illuminazione stradale cambiò ulteriormente il mercato e la gente iniziò ad accettare i modelli elettrici. Anni dopo, l’American Telephone and Telegraph Company acquistò l’attività degli Holmes, collegandola poi ai sistemi di chiamata di emergenza per contattare la polizia e il personale antincendio.
L’evoluzione dell’impianto di allarme di Holmes e di suo figlio non risolveva tuttavia i problemi relativi alle richieste di aiuto. Bisogna attendere un tale Calahan per avere le prime centrali di emergenza.