Con le dovute cautele e precauzioni, passo dopo passo, il nostro Paese si sta rimettendo in moto dopo il lockdown reso necessario dall’emergenza Covid-19.
E così, dopo il “Decreto Riaperture” del 18 maggio, che ha dettato le linee guida per una prima ripresa delle attività economiche e produttive e ha reso possibile muoversi all’interno delle singole Regioni, dallo scorso mercoledì 3 giugno, seppur con alcune limitazioni, sono di nuovo consentiti gli spostamenti anche sul territorio nazionale.
Ha avuto così inizio quella che è stata definita “fase tre” e ci si avvia verso una graduale ripartenza.
Per far fronte alla crisi economica, le nuove direttive messe in campo dal Governo sembrano toccare ogni settore produttivo, ed aprono nuove opportunità anche nel campo della Vigilanza privata, che ha come primo compito, in questo momento di difficoltà, quello di affiancare Polizia locale ed altre forze dell’ordine nell’adozione di efficaci e condivise procedure di tutela sanitaria.
Nell’assoluta necessità di far rispettare la normativa vigente, c’è quindi grande richiesta di personale, soprattutto per effettuare attività quali:
- controllo del rispetto della distanza di sicurezza;
- controllo del divieto di assembramento;
- regolamentazione degli ingressi;
- misurazione della temperatura corporea in luoghi pubblici come mercati di quartiere e supermercati, centri commerciali, parchi cittadini, spiagge e stabilimenti balneari.
Del resto va tenuto conto che gli addetti del settore Vigilanza privata hanno continuato a svolgere ininterrottamente il proprio lavoro durante tutta l’intera fase di lockdown e, ancora oggi, garantiscono servizi ausiliari di controllo per l’accesso alle imprese private e agli Enti Pubblici in condizioni di sicurezza rispetto alle prescrizioni sanitarie disposte dalle Autorità.
Si tratta di figure professionali formate e qualificate, delle quali non si può fare assolutamente a meno in questa fase, e che risultano indispensabili per sostenere e facilitare un ritorno alla normalità privo di rischi.